venerdì 9 gennaio 2015

Nine Months: la musica per il feto

Quando si aspetta un bambino, grande o piccolo che sia, si accarezza istintivamente il panci(o)ne, quasi a voler già proteggere e coccolare la creatura che portiamo in grembo. Seguendo il movimento delicato della mano, si sussurra, si parla e si canta al feto, quasi in un dialogo taciturno. Sono gesti naturali, istintivi, che tutte le mamme compiono quasi senza accorgersi, un gesto di protezione e di comunicazione diretta con il proprio piccolo. Ma in realtà sono proprio questi gesti ad arrivare in profondità e a stamparsi nella memoria del bambino, che reagisce agli stimoli esterni già nell'utero materno fin dalla sua creazione.
La voce soprattutto è il primo contatto diretto con il mondo esterno e anche un filo conduttore allo stato d’animo della mamma. È la prima esperienza "musicale" del bambino, una carezza in attesa di un contatto a tu per tu. Mamma e bambino sono legati intimamente, una via di comunicazione che non può essere spiegata a livello biochimico o con gli ultrasuoni dell’ecografia. Il nascituro percepisce lo stato d’animo della mamma, sente i suoi pensieri, soffre se avverte emozioni negative e si calma, rilassandosi nell’utero, quando riceve messaggi d’amore e percepisce che la mamma è tranquilla e serena e lo è anche l'ambiente intorno a lei.

Anche la musica ascoltata in gravidanza ha la sua importanza per il futuro nascituro. 
Secondo uno studio di un gruppo di ricercatori finlandesi dell’Università di Helsinki, le melodie ascoltate durante la gestazione nell’ultimo trimestre di gravidanza vengono riconosciute dal bambino anche mesi dopo la nascita. Uno studio che si basa su un esperimento condotto su 24 donne incinte al settimo mese. La metà di esse ha fatto ascoltare al proprio bambino tre melodie, tra cui la ninna nanna “Twinkle twinkle little star”, per una durata di cinque giorni alla settimana. Dal confronto delle reazioni di coloro che avevano ascoltato le canzoni, rispetto a quelli che non l’avevano fatto, i ricercatori hanno osservato una differente reazione cerebrale, molto più forte e rilevante in quelli che avevano ascoltato la ninna nanna.
I feti sono in grado di assorbire, seppur inconsapevolmente, tante informazioni dall’esterno e la musica, specialmente quella classica, attiva la memoria a lungo termine. È ovvio il fatto che il bambino non riconosca letteralmente un determinato brano musicale, ma ne rimane emozionalmente legato e riascoltandolo mostra una sensazione di piacere e tranquillità. Il bambino ricorda di aver vissuto un momento felice, che il suo cervello ha mantenuto e riproposto successivamente.
L’ascolto di un brano piacevole apporta inoltre uno stato di benessere al bambino, che cambia posizione all’interno dell’utero e rilassa i muscoli facciali, favorendo anche il momento stesso del parto. La musica passa al bimbo attraverso il corpo della mamma che vibra durante l’ascolto e reagisce alla sensazione prodotta da qualche sonorità.
Un’abitudine che sta prendendo sempre più piede, affiancando i classici corsi il cui approccio è puramente informativo. Parlarecantare e ascoltare brani piacevoli significa comunicare emotivamente con il feto, abitudini naturali già presenti nella cultura indiana o in quella africana, che nel mondo occidentale si stanno diffondendo solo ora grazie alle ricerche scientifiche. Io personalmente sia con Emma che con Tommaso, ho sempre ascoltato molta musica classica in gravidanza e per entrambi i miei bimbi ho potuto notare che avevano già delle "preferenze" all'interno del pancione, rispondendo con determinati movimenti ad un tipo di musica piuttosto che un altro. Difficile da credere, ma è davvero così! Un'altra cosa che ho fatto durante le rispettive gravidanze è stata quella di cantare due canzoncine al pancione, in determinati momenti (prima di addormentarmi, nel lettone la sera, accarezzando il pancione) e in entrambi i casi ho potuto constatare che, una volta nati, quelle stesse canzoncine trasmettevano loro pace e tranquillità nei momenti più difficili di pianto. Quindi sono più che convinta che la musica in gravidanza sia non solo utile ma davvero indispensabile!


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