venerdì 16 gennaio 2015

Nine Months: Metodi naturali per far girare il feto

Alla nascita, quasi il 95 % dei bambini si presenta con la testa rivolta verso il basso, piegata, in modo da facilitare il parto. Ma il 2-3% delle nascite avviene diversamente e il bambino si posiziona con la testa verso l’alto, presentando le natiche per prime: si parla in questo caso di parto podalico.

Il parto podalico riguarda il 2-3% delle nascite. Le natiche del bimbo, rivolte verso il basso, compaiono per prime, mentre la testa è rivolta verso il fondo dell’utero.
Il parto podalico viene detto completo se il feto è seduto, con le natiche appoggiate nel bacino della madre all’altezza del collo dell’utero e le gambe incrociate. E’ invece detto incompleto se le gambe sono tese, con i piedi verso il fondo dell’utero.

Fortunatamente esistono diversi metodi naturali per aiutare il bambino a girarsi con un’efficacia che va dal 70 al 90% dei casi.
Le “levatrici” di un tempo praticavano sull’addome delle gravide, il cui bimbo era in posizione podalica, delle manovre particolari basate su spinte e compressioni, per provocarne il capovolgimento.

Anche oggi, previo controllo ecografico preliminare e certamente in condizioni di miglior sicurezza, alcuni medici (pochissimi per quel che mi risulta) e qualche ostetrica, eseguono queste manovre sul feto, attraverso l’addome materno, per riposizionarlo.
Il periodo migliore per intervenire con questi metodi è dalla 32ma alla 37ma settimana di gestazione.
Poichè  il feto è in grado di sentire i suoni provenienti dall’esterno dell’utero, uno dei metodi può essere quello di  posizionare degli auricolari  che diffondono musica (magari quella che ha ascoltato durante la gravidanza) o ancora meglio la voce della mamma, nella parte bassa dell’addome,   incoraggiando  il feto a muoversi verso i suoni, lasciando così la posizione podalica.
Oppure si può utilizzare la moxa ( un sigaro fatto con foglie di artemisia che serve a scaldare un punto preciso) sui  mignoli dei piedi. Entrambi i metodi danno migliori risultati se effettuati con la madre in posizione supina e con le anche rialzate dal pavimento di almeno 30 cm, sostenuta da cuscini larghi, oppure con le gambe appoggiate sul sedile di una sedia in modo da avere il bacino sollevato da terra (tenendo sempre cuscini sotto la schiena come sostegno).
Praticando uno o entrambi i metodi (moxa o ascolto musicale/vocale) in questa posizione  per due o tre volte al giorno per circa 10-15 minuti ciascuna, entro breve tempo nella maggior parte dei casi  si ottengono i risultati sperati.
Esistono  anche alcuni rimedi omeopatici  efficaci nel modificare la presentazione podalica: quello più utilizzato è la Pulsatilla.
Interessante è poi sapere che a volte oltre a impedimenti reali al posizionamento cefalico possono subentrare anche  motivi ben diversi, tra cui alcuni, secondo la psicologia prenatale, potrebbero essere questi :
  • La madre ha perso precedentemente un bambino e gli ha inviato il messaggio di restare e di non muoversi, di non abbandonarla, accompagnato dall’emozione della paura costante.
  • Resta seduto perché non vuole uscire a causa di sfavorevoli circostanze esterne
  • Rimane in questa posizione perchè a livello inconscio la  madre non  desidera partorire naturalmente (ha paura)
  • La posizione in cui rivolge la schiena al mondo vuol dire forse  che vuole nascondersi, forse perché le aspettative sono diverse da quello che lui/lei è…..
Il più delle volte varrebbe la pena di pensarci su, nel suo profondo la madre conosce sempre  il vero motivo per cui il piccolo rimane in questa posizione.


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